Ricetta Cannoli siciliani
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I cannoli siciliani sono una prelibatezza della tradizione dolciaria della più grande isola del Mediterraneo, esportata in tutto il mondo. L’origine del cannolo siciliano è piuttosto dibattuta: per molti si tratta di una ricetta di origine romana, mentre per altri sarebbe stata riadattata dagli arabi o dalle suore di un convento cattolico. Testimonianza documentale dei cannoli la troviamo nel libro Siciliani a tavola di Alberto Denti di Pirajno, vissuto nel XIX secolo, che riprende una descrizione originariamente attribuita a Cicerone. Prima ancora, è Michele del Bono che nel suo Dizionario siciliano-italiano, pubblicato nel 1751, descrive la “cannola” come una pasta delicata e ripiena di bianco mangiare (la ricotta). È pressoché accettata, in ogni caso, la provenienza del cannolo da Caltanissetta. Il ripieno del cannolo, nonché le decorazioni, variano a seconda delle province di provenienza: a Ragusa si preferisce la ricotta vaccina, mentre a Palermo e Messina si usa il candito e a Catania si preferisce utilizzare il cioccolato. La scuoccia, ovvero il cannolo vero e proprio, è invece preparato con una base abbastanza analoga di farina, strutto, zucchero e uova che viene fritto oppure, nelle varianti light, cotto al forno. Anticamente i cannoli siciliani erano serviti soprattutto come dolci di Carnevale, forse proprio come scherzo, sostituendo la ricotta con qualcosa di poco digeribile. Il loro successo, favorito anche dall’emigrazione di fine Ottocento e metà Novecento, li ha fatti divenire dei dolci noti tanto in Italia quanto nel mondo intero.
I cannoli siciliani sono una prelibatezza della tradizione dolciaria della più grande isola del Mediterraneo, esportata in tutto il mondo.
L’origine del cannolo siciliano è piuttosto dibattuta: per molti si tratta di una ricetta di origine romana, mentre per altri sarebbe stata riadattata dagli arabi o dalle suore di un convento cattolico. Testimonianza documentale dei cannoli la troviamo nel libro Siciliani a tavola di Alberto Denti di Pirajno, vissuto nel XIX secolo, che riprende una descrizione originariamente attribuita a Cicerone.
Prima ancora, è Michele del Bono che nel suo Dizionario siciliano-italiano, pubblicato nel 1751, descrive la “cannola” come una pasta delicata e ripiena di bianco mangiare (la ricotta). È pressoché accettata, in ogni caso, la provenienza del cannolo da Caltanissetta.
Il ripieno del cannolo, nonché le decorazioni, variano a seconda delle province di provenienza: a Ragusa si preferisce la ricotta vaccina, mentre a Palermo e Messina si usa il candito e a Catania si preferisce utilizzare il cioccolato. La scuoccia, ovvero il cannolo vero e proprio, è invece preparato con una base abbastanza analoga di farina, strutto, zucchero e uova che viene fritto oppure, nelle varianti light, cotto al forno.
Anticamente i cannoli siciliani erano serviti soprattutto come dolci di Carnevale, forse proprio come scherzo, sostituendo la ricotta con qualcosa di poco digeribile. Il loro successo, favorito anche dall’emigrazione di fine Ottocento e metà Novecento, li ha fatti divenire dei dolci noti tanto in Italia quanto nel mondo intero.
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